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Alveari: scegli bene dove posizionarli

La valutazione di una nuova postazione per gli alveari è spesso per noi fonte di discussione. Di volta in volta cerchiamo di valutare attentamente le caratteristiche di una nuova postazione. I parametri da tenere in considerazione sono davvero molti: alcuni sono più importanti di altri, ed è necessario sapere che la nostra scelta influirà in modo determinante sulle condizioni di salute e sulla produttività delle nostre api.

“In questo post condividiamo alcune considerazioni che nascono dalla nostra esperienza, dai preziosi consigli di altri apicoltori e dalle valutazioni che facciamo ogni volta che ci capita di scegliere una nuova postazione per gli alveari”

Esposizione

È preferibile che gli alveari siano rivolti verso sud-est: così facendo l’ingresso delle nostre arnie sarà esposto al sole fin dalle prime ore della mattina, favorendo l’inizio dei voli sulle fioriture e l’attività all’interno della casetta.

Anche nei mesi più rigidi, con le basse temperature, avere l’ingresso e il predellino dell’arnia esposti favorevolmente al sole per almeno 2 o 3 ore al giorno, ha effetti positivi. Questo accorgimento consente di scaldare le api stimolandole ad uscire e favorendo così i voli di purificazione e quelli per l’approvvigionamento idrico. Il tepore generato dall’esposizione solare contribuisce inoltre ad aumentare la temperatura all’interno del nido e permette il movimento e il rimescolamento delle api nel glomere.

Abbiamo osservato che la presenza di piante caducifoglie davanti ai nidi ha diversi effetti positivi: oltre ad obbligare le api ad alzare la traiettoria di volo, evitando l’interferenza con persone o altro, garantiscono un adeguato ombreggiamento estivo e l’esposizione al sole durante i mesi invernali (avendo perso le foglie).

Riparo dai venti dominanti

Altro fattore da considerare nel posizionare gli alveari è il riparo dai venti dominanti. I venti risultano fastidiosi e alterano la temperatura interna dell’arnia. Avere un apiario in un luogo riparato gioverà anche alle nostre visite: le api sono più nervose nelle giornate ventose. Si può in parte risolvere questo problema posizionando delle barriere frangivento o, meglio ancora, una siepe costituita da piante mellifere come Eleagnus ebbingei o il più comune alloro (Laurus nobilis).

Disponibilità d’acqua

Durante le visite in apiario notiamo spesso come le api abbiano bisogno di acqua per soddisfare i fabbisogni della colonia. Non solo nei mesi estivi, ma anche in quelli invernali, numerose api si affannano a raccogliere l’acqua dalle fonti presenti nelle vicinanze. Cerchiamo quindi di considerare questa esigenza nel posizionamento degli alveari, valutando la presenza di fonti di acqua ed eventualmente predisponendo dei punti di approvvigionamento da rifornire costantemente (a questo aspetto dedicheremo un post più avanti).

Fioriture vicine e varie

Sembrerà banale da scrivere, ma vanno valutate attentamente anche le caratteristiche delle fioriture presenti nelle vicinanze dell’apiario.

È importante che le fonti nettarifere e di polline siano all’interno del territorio visitato dalle nostre api (circa 3 km) per evitare di costringere le bottinatrici a voli eccessivamente lunghi e dispendiosi. È da preferire collocare gli alveari più a valle rispetto alle fonti di cibo: le bottinatrici preferiscono infatti salire scariche e ridiscendere all’alveare cariche del nutrimento recuperato.

La varietà delle fioriture, che si susseguono nel corso della stagione, dovrebbero essere in grado di garantire un flusso costante sia di nettare che di polline. Un flusso di importazione costante e diversificato, oltre ad essere interessante per un’eventuale produzione di miele, incide sulla salute della covata e limita l’apporto di nutrimento artificiale. Nelle nostre zone di montagna ad esempio, è importante che nel mese di agosto ci sia fioritura di qualità e quantità adeguata per stimolare l’allevamento di una buona covata. Le api che nasceranno in questo periodo sono infatti quelle che andranno incontro all’inverno. Avere la possibilità che siano adeguatamente nutrite, aumentando la loro massa grassa, garantirà loro maggiori probabilità di superare con successo la stagione invernale.

Presenza di minacce

Da non sottovalutare è poi l’eventuale presenza di minacce per il nostro apiario che possono essere le più varie. Si va dalla presenza di predatori come l’orso, alla vicinanza di colture trattate con fitofarmaci. Se alla prima si può rimediare abbastanza efficacemente con la posa di una recinzione elettrificata, ben più difficile (se non impossibile) risulta la convivenza con la seconda.

Se gli alveari sono collocati in ambiente urbano, bisogna considerare le possibili interferenze con le attività umane. La soluzione migliore, come spesso accade, è prevenire i problemi evitando appunto le interferenze. In caso di strade o ambienti frequentati (orti, giardini, parcheggi) davanti all’alveare, e quindi sulla traiettoria di volo delle api, è consigliabile posizionare davanti ai nidi una siepe o comunque una recinzione impenetrabile per obbligare le api ad alzare la traiettoria di volo e per celare le casette alla curiosità dei vicini.

Accessibilità

Apprezzabile, specialmente da noi apicoltori, è l’accessibilità dell’apiario: poter arrivare vicino agli alveari in macchina è senza dubbio una comodità per le visite e per lo svolgimento delle nostre operazioni (spostamento arnie, melari, nutrimento delle colonie, approvvigionamento idrico, ecc).

Per concludere questa carrellata di aspetti importanti nel posizionamento degli alveari, bisogna sottolineare che ogni apiario è diverso dall’altro. Nel nostro caso, abbiamo selezionato una postazione in alta montagna, una a 700 m.s.l.m. e una in ambito urbano vicina a casa. Queste scelte sono il risultato di minuziosa osservazione e tanti esperimenti. Alcune postazioni che credevamo essere perfette, alla fine si rivelavano inadeguate; al contrario di altre che ci hanno piacevolmente stupito.

Sono tanti gli aspetti da tenere in considerazione per avere un apiario in una posizione ottimale. Ad alcuni aspetti è poi facile rimediare con qualche accorgimento, mentre altri rimangono imprescindibili per la salute delle api.

Dottore forestale, lavoro in vari ambiti di gestione ambientale, occupandomi di pianificazione forestale, selvicoltura, progettazione, arboricoltura con tecniche di treeclimbing, rilievi cartografici e cantieristica. Appassionato frequentatore della montagna in tutte le sue forme e in tutte le stagioni, fin da piccolo rimanevo affascinato dalla natura, dal territorio e dall'eleganza dell’ambiente alpino.

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